domenica 13 dicembre 2009

Agente scelto Caterina Ruggeri



GIUGNO 1992
Caterina, terminata la scuola di addestramento a Roma, viene presa in forza dalla questura di Ancona come Agente scelto. La scuola di addestramento è stata dura, ma Caterina ha imparato a sparare con precisione, a conoscere gli esplosivi e a cavarsela egregiamente nella difesa personale. Ma quello che più le è piaciuto è stata la possibilità di lavorare con i cani della Polizia di Stato e della Protezione Civile nei centri di Nettuno, vicino Roma, e di Castiglione del Lago, sul Lago Trasimeno.
"La carriera non sarebbe stata facile come credevo. Passò un po' di tempo prima che mi chiamassero e nel frattempo mi ero iscritta alla facoltà di Giurisprudenza a Macerata, entusiasmandomi per tutto ciò che riguardasse la criminologia. Non feci in tempo a fare neanche un esame, perchè mi chiamarano per entare nella scuola di addestramento della Polizia di Stato a Roma; a quei tempi non erano molte le donne che decidevano di fare la carriera in Polizia. La scuola aveva la durata di un anno ed era veramente dura, ma io mi distinsi sia nell'addestramento antiterrorismo, sia nel lavoro con i cani. Al poligono di tiro ero una delle migliori, ma chi mi vedeva lavorare con i cani, sia che fossero antidroga, sia che fossero antisommossa, sia che fossero quelli addestrati alla difesa personale, poteva dire che io e il cane che conducevo senbravamo un tutt'uno per come lavoravamo insieme. Chiaramente, in mezzo a tutti quegli uomini, non vi dico quali e quanti fossero i commenti sul mio aspetto fisico! Uscii dalla scuola di addestramento con la qualifica di Agente scelto e fui assegnata alla Questura di Ancona. Arrivata lì, sembrava che a nessuno fregasse qualcosa delle mie capacità e della mia abilità con i cani; per lungo tempo lavorai a bordo delle volanti per le strade della città, a fare posti di blocco e ad arrestare ubriachi, drogati e prostitute. Tutto sommato non era quello il lavoro che mi aspettavo, inoltre quando finivo il turno ero talmente esausta che era impensabile mettersi sopra i libri per riprendere lo studio e fare qualche esame all'Università. Ma non abbassavo la guardia: cercavo l'occasione per dimostrare ai miei superiori le mie vere capacità. Dopo un paio di anni di servizio l'avanzamento di carriera a sovrintendente era automatico e potei finalmente fare da partner ai colleghi ispettori in qualche indagine. D'altro canto, la ventilata idea del gruppo cinofilo dipendente dalla questura di Ancona era stata monopolizzata da un collega distaccato al Porto, dove faceva i porci comodi suoi, facendo fiutare all'unico Pastore Tedesco assegnatogli qualche turista di passaggio e sfilando a qualcuno qualche grammo di droga dalle mutande. Ma la droga vera, quella che sapevamo benissimo che transitava a chili attraverso il porto di Ancona, non riusciva a scoprirla."

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