venerdì 4 dicembre 2009

La giovane Caterina Ruggeri



AGOSTO 1984: CATERINA E' IN VACANZA A PINTURA DI BOLOGNOLA, SUI MONTI SIBILLINI, NEL MACERATESE
Caterina ha 12 anni, quasi 13: durante un'escursione in montagna si innamora del suo cugino Stefano, dodici anni più grande di lei. Ci scapperà un bacio, che rimarrà nel cuore e nella mente di Caterina come il più bel bacio della sua vita.
"L'aria frizzantina della montagna ispirava una bella camminata e decidemmo di arrivare fino a un rifugio a un'ora e mezzo di cammino da lì, da dove, con un'altra mezz'oretta di salita piuttosto impegnativa si poteva raggiungere una cima denominata Pizzo Tre Vescovi. Per tutta la strada ignorai la mia cuginetta coetanea per cercare di stare il più vicino possibile a Stefano e poter chiacchierare con lui: mi feci raccontare dell'Università, dei suoi progetti attuali e futuri, del come e del perché ultimamente avesse lasciato la sua fidanzata con cui era stato insieme per oltre cinque anni. Io e Stefano eravamo quelli più appassionati di montagna e più temprati alla fatica fisica, così, quando arrivammo al rifugio, mentre gli altri decisero di riposarsi e dedicarsi alla raccolta di mirtilli e lamponi, io e lui decidemmo di prolungare l'escursione fino in vetta. Mio padre mi disse che ci avrebbero aspettato al campo per pranzo entro l'una: con un gesto un po' infantile, ma mirato, presi Stefano per mano e mi avviai con lui per il sentiero scosceso e piuttosto faticoso. Lo spettacolo in vetta ripagava della fatica fatta per arrivarvi: in una giornata così limpida si poteva scorrere lo sguardo dai monti dell'Umbria verso Ovest al Mar Adriatico verso Est, dai monti del Pesarese verso Nord alla sagoma massiccia del Monte Vettore verso Sud, che precludeva di gettare lo sguardo verso i monti della Laga e l'Abruzzo. Guardavo il panorama e guardavo i meravigliosi occhi verdi di Stefano, che mi parlava indicandomi i nomi delle varie montagne che riusciva a riconoscere. Più lo guardavo e più lo sentivo parlare e più sentivo una grande attrazione verso di lui: aveva un viso simpatico, ornato da una leggera barba, i capelli folti e scuri e due occhi verdi che a me piacevano incredibilmente. Essendo poco più di una bambina, non sapevo di preciso cosa significasse innamorarsi, ma in quei momenti capivo che stavo provando delle sensazioni nuove: che mi stessi innamorando? Ridiscendemmo sempre chiacchierando amenamente e raggiungemmo il resto della compagnia, giusto in tempo per la spaghettata che aveva preparato mia madre: un'ottima amatriciana, accompagnata da salsicce alla brace e per finire i lamponi raccolti da fratelli e cugine durante l'escursione. Al termine del pasto proposi a Stefano di andare in una radura lì vicino per sdraiarci a prendere un po' di sole; presi un plaid e ci dirigemmo a circa duecento metri dal campo, fuori dalla vista degli altri. Mi tolsi maglietta e jeans e rimasi con un bikini rosa, appena sufficiente a coprire i miei seni ancora piuttosto immaturi; anche lui si mise a torso nudo e ci sdraiammo sul plaid l'uno accanto all'altra, godendo del sole pomeridiano che riscaldava la nostra pelle. Mi girai verso di lui e premetti i miei piccoli seni contro la sua pelle; mentre mi guardava con aria interrogativa, gli dissi: "Insegnami come si bacia un ragazzo!" e avvicinai il mio viso al suo socchiudendo gli occhi. Sentii le sue labbra unirsi alle mie e la sua lingua che entrava nella mia bocca per una fugace esplorazione: mi venne istintivo roteare la mia lingua intorno alla sua. Ero in estasi: stavo provando delle sensazioni mai provate prima, i capezzoli si erano inturgiditi e sentivo la mia zona genitale pulsare, un lieve rivolo di liquido di cui non capivo la natura scese a bagnarmi leggermente. Non so quanto durò, credo pochi attimi; quando Stefano si rese conto di quello che stava facendo si fermò, sia pur dolcemente e credo a malincuore, mi allontanò e mi disse: "Caterina, non è una cosa possibile tra noi due, non dovevo lasciarmi andare. Sei una ragazzina molto carina e diventerai una bellissima donna, hai due occhi azzurri splendidi, che spiccano ancor di più sotto quel caschetto di capelli mori. Non avrai difficoltà alcuna a trovare un bel ragazzo adatto a te: io ti ho visto da quando eri in fasce e ti assicuro che ti voglio tanto bene, ma come a una sorella! E poi dodici anni di differenza sono un abisso: tu sei poco più che una bambina e io sono già un uomo quasi pronto a sposarsi. Comunque a Settembre partirò per iniziare la Specializzazione in Piccoli Animali a Pisa e starò via per due anni: ti garantisco che ti scriverò e ti farò avere il mio indirizzo. La mia amicizia e il mio affetto per te ci sarà sempre, ma consideriamo l'episodio di oggi come un gioco e non ne parliamo più." Arrossendo, feci cenno di sì con la testa, ma quel bacio sarebbe rimasto nella mia mente e nel mio cuore come il più bello che mai qualcuno mi avesse dato."

2 commenti:

  1. Bene. Ricordo bene un giorno di Ferragosto, in cui ebbi un feeling piuttosto forte con una mia cuginetta dagli occhi azzurri. Solo che non avevo 25 anni, ma 16, e la cuginetta aveva 4 anni meno di me, non si chiamava Caterina, ma non dico il nome vero. Purtroppo il bacio non ci fu, anche se ci stendemmo effettivamente su un plaid a prendere il sole e lei indossava un bikini rosa!

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  2. Il personaggio Caterina Ruggeri è interpretato in queste foto dall'attrice Zooey Deschanel, che ringrazio vivamente e spero quanto presto di poterla conoscere e proporle la parte per una fiction basate sulle avventure della mia Commissaria.

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